Marco Coletti
INQUADRAMENTO STORICO
e se un anno fa i rom in 19 a seguire la
fisica che non ti aspetti
adesso siamo in 2008
ciao ragazzi io sono marco per gli amici
il cuso e benvenuti sul canale la fisica
che non ti aspetti canale che ha da poco
superato i duemila iscritti e no non
stavo scherzando della diletta
introduttiva un anno fa esattamente 365
giorni fa gli iscritti al canale erano
19 e adesso siete in 2008 quindi un
traguardo che non mi sarei mai aspettato
di riuscire a raggiungere quindi grazie
a tutti i nuovi iscritti grazie ai a 15
a 9 iscritti che chissà se sono ancora
iscritti grazie a tutti quanti ma oggi
iniziamo una nuova serie ho visto che le
serie su questo canale vengono
apprezzate particolarmente quindi come
annunciato sulla pagina facebook dove
faccio un po di anticipazioni quindi se
non siete ancora iscritti alla pagina
facebook
qua sotto nella descrizione trovate il
link
iscrivetevi subito questa serie tratterà
la storia della meccanica quantistica o
per meglio dire i primi anni della
meccanica quantistica diciamo dalla sua
nascita fino all'incirca la fine degli
anni 20 cioè in quel periodo in cui la
meccanica quantistica si è sviluppata ha
cominciato ad affrontare i primi
problemi a risolvere i primi problemi ma
ancora non aveva un formalismo
matematico ben strutturato cosa che
invece avrebbe ricevuto per l'appunto
negli anni 30 gli argomenti da trattare
e li vedete qui sulla lavagnetta quindi
vedete ci saranno diversi video d'affari
noi oggi cominciamo con una introduzione
storica cioè vediamo in che situazione
si trovava la fisica verso la fine del
xix secolo la meccanica quantistica
nasce più o meno ufficialmente nel 1900
anno in cui max planck presentò il suo
lavoro con la sua interpretazione con la
sua proposta distruzione del primo dei
problemi che vedremo nei prossimi
video cioè la radiazione di corpo nero
ma come era messa la fisica
in quel periodo beh diciamo che si
trovava in una situazione piuttosto
piuttosto insolita per una scienza c'era
l'impressione di avere già scoperto
tutto
la matematica aveva fatto dei passi
avanti dei progressi notevoli nel xviii
e nel xix secolo e quindi aveva dato
strumenti molto potenti alla fisica ma
anche alle altre scienze per gestire
sistemi anche molto complicati pertanto
la meccanica e la meccanica statistica
avevano un certo senso la presunzione di
poter spiegare il modo di poter
descrivere il moto di sistemi anche
molto complessi
poi comunque avevamo la termodinamica
che permetteva lo studio ad esempio dei
gas ma anche di molti altri fenomeni
diversi e che aveva dato anche un forte
stimolo allo sviluppo della chimica
avevamo una teoria della gravitazione
finalmente abbastanza coerente
abbastanza completa che spiegava perché
i corpi celesti si muovono come si
muovono e perché i gravi sulla terra
accadono nel modo in cui cadono e infine
soprattutto avevamo le equazioni di
maxwell massone era riuscito a unificare
secoli di studi sulle forze elettriche e
sulle forze magnetiche in poche semplici
equazioni che di fatto definirono
l'esistenza del campo elettro magnetico
insomma in tutti i campi dello scibile
umano in tutti i settori di conoscenza
almeno quelli che c'erano
all'epoca si aveva una teoria valida
funzionante è abbastanza consolidata e
quindi la domanda che ci possiamo porre
perché è una persona dovrebbe
intraprendere gli studi in fisica quando
ormai è già stato scritto tutto cioè se
il più grande contributo che io posso
aspettarmi di dare alla fisica è
un'ottima misura una misura precisissima
della costante
gravitazione universale ha veramente
senso mettersi a studiare una materia
del genere beh questa era la situazione
in cui un giovane max planck iniziò
intraprese la sua carriera di fisico a
dire la verità però qualcosina da fare
c'era ancora c'erano alcuni problemini
che perlomeno per il momento sfuggivano
un po alla alla teoria consolidata la
convinzione generale è che prima o poi
si sarebbe trovata una via per risolvere
questi problemi questi problemi erano un
po come le domande difficili di un
compito in classe novi sarà sicuramente
successo
fate il compito in classe è cominciato a
rispondere alle domande più semplici
tanto per portarvi a casa la sufficienza
lasciate le più difficili in fondo alla
fine e se vi avanza un po di tempo le
risolvete ecco l'idea più o meno era
quella le queste domande questi problemi
erano stati lasciati in un angolo erano
stati lasciati in in fondo al compito in
classe della fisica convinti che prima o
poi migliorando le tecniche di calcolo
magari approfondendo maggiormente le
conoscenze le competenze nei vari
settori
la soluzione si sarebbe trovata ma si
sarebbe trovata usando le teorie che in
quel momento erano valide
sicuramente non ci si aspettava di dover
capovolgere completamente cambiare
radicalmente il nostro punto di vista
sulla natura ma col senno di poi
sappiamo e lo vedete dai vari problemi
che ho riportato sulla lavagnetta che
questa non era il caso la fisica
classica ha fallito nella descrizione di
questi fenomeni soprattutto di quelli
che ai tempi erano già noti come la
radiazione del corpo nero
l'effetto fotoelettrico e la capacità
termica dei metalli fu necessario e fu
planck a iniziare il tutto un
capovolgimento di fronte fu necessario
un cambiamento radicale nel nostro modo
di app
la natura ma in cosa è consistito questo
cambiamento e soprattutto quali sono
stati gli approcci e le prime
conseguenze di questo cambiamento lo
vedremo nei prossimi video già a partire
dal prossimo in cui parleremo della
radiazione di corpo nero
il primo vero problema affrontato e
risolto con un approccio quantistico
bene ragazzi questo video introduttivo
alla serie sulla storia della meccanica
quantistica finisce qui
io spero che questa serie vi piacerà
come vi erano già piaciute le serie
sugli stati della materia e sulla sui
semiconduttori se per caso ve la foste
persa vele metto qui nelle schede del
video ma nell'elenco anche qua sotto
nella descrizione io vi ringrazio ancora
per i 2800 iscritti vi do appuntamento
al prossimo video e mi raccomando siate
curiosi la fisica e là dove non ve
l'aspettate
RADIAZIONE DI CORPO NERO
no vabbè dai clan
questa è stata una botta di
ciao ragazzi io sono marco per gli amici
il cuso e benvenuti alla seconda puntata
di once upon a quantum la serie in cui
vi racconto la storia della meccanica
quantistica quando ancora non era la
meccanica quantistica
in questo secondo episodio affronteremo
il primo vero problema che è stato
risolto con questo nuovo approccio con
questo approccio chiamiamolo così
quantistico
e questo problema risponde
all'altisonante nome di spettro di
radiazione di colpo nero
dietro questo nome così apparentemente
complicato in realtà si nasconde un
fenomeno che conoscete tutti
tutti quanti avete avvicinato alla mano
a una pentola d'acqua bollente e avete
sentito già da una certa distanza il
calore che ne deriva e tutti voi avete
visto i carboni ardenti avete sentito il
calore che essi producono ma avete anche
visto quel debole bagliore rossastro che
producono avrete sicuramente intuito che
tutto questo succede perché quegli
oggetti si trovano a diverse temperature
e in effetti è proprio così a seconda
della temperatura cui un oggetto si
trova s metterà della radiazione
elettromagnetica lo fa perché a
dell'energia in eccesso che deve
dissipare nell'ambiente esterno e
preferisce farlo sotto forma di
radiazione elettromagnetica a seconda
della temperatura dell'oggetto si avrà
una emissione sempre più intensa e che
piano piano si sposterà su lunghezze
d'onda sempre più corte o frequenze più
alte come preferite un oggetto
relativamente freddo diciamo come
potremmo essere il nostro corpo ma anche
la pentola sul fuoco e mette
principalmente nell'infrarosso che noi
non possiamo vedere a occhio nudo ma
possiamo percepire con la nostra marco
nei nostri nervi
man mano che la temperatura aumenta per
esempio si arriva al alle braci al 20 ci
sarà ancora una significativa emissione
nell'infrarosso anzi una principale
missione nell'infrarosso comincerà anche
a esserci una produzione di energia
nel visibile una produzione di energia
in uno spettro che noi possiamo vedere
con i nostri occhi
se poi la temperatura dell'oggetto fosse
ancora più alta come nel terzo caso qui
sulla lavagna allora avremo un emissione
che pian piano si sposta
significativamente nel visibile e su
colori che corrispondono a lunghezze
d'onda più corte
il verde il giallo il blu il bianco
quando si ha una fortissima emissione
che in realtà è una emissione in tutti i
colori dell'arcobaleno e se l'oggetto
forse ancora più caldo ma a quel punto
si parla di oltre 10 mila gradi
emissione si sposterebbe addirittura
nell'ultravioletto e volendo ancora più
su e ancora più su insomma più il corpo
è caldo e maggiore è la frequenza
all'attuale l'oggetto emette
preferibilmente ma questo è quello che
fanno tutti i corpi lo fa il nostro
corpo lo fa la terra lo fa il sole lo fa
la pentola d'acqua sul fuoco
la fa la brace insomma tutti i corpi si
comportano in questo modo ma
nell'insieme di tutti i costi c'è un
sottoinsieme interessante quello dei
corpi neri noi normalmente definiamo
nero un oggetto che assorbe tutta la
radiazione visibile cioè assorbe tutte
le frequenze che noi possiamo vedere ma
un oggetto nero alla vista potrebbe
riflettere la radiazione infrarossa
oppure quella ultravioletta e quindi non
essere nero a quelle lunghezze d'onda
ecco per corpo nero si intende un
oggetto che assorbe tutta la radiazione
che gli viene lanciata conto a tutte le
lunghezze d'onda è nero a tutte le
lunghezze d'onda
ma i corpi neri esistono realmente o
sono soltanto un astrazione fisica no in
realtà esistono diversi corpi che
possono essere tranquillamente
considerati come corpi neri e molti
altri che possono essere considerati una
buona approssimazione di un corpo nero
pensate ad esempio al forno a legna per
la pizza il forno a legna a una sorgente
di calore interna la legna che produce
molta la radiazione infrarossa la quale
rimbalza sulle pareti della del forno e
viene lentamente assorbita ogni volta
che rimbalza su una parete parte della
radiazione viene assorbita dalla parete
parte viene riflessa ma poi verrà
assorbita dalla parete successiva
ecco l'unico problema del forno per la
pizza è che ha per forza di cose una
bocca un ingresso molto grande e quindi
una bella fetta di quella radiazione
infrarossa esce da lì senza venire
assorbita
ma basta fare un minimo sforzo di
fantasia e pensare a un forno per la
pizza con una bocca l'ingresso molto
piccola piccola quel tanto che basta che
ci basta per guardare dentro e vedere al
suo interno che cosa succede ecco quello
è un corpo nero perché qualunque
radiazione elettromagnetica al suo
interno rimbalzo tra le pareti ma prima
o poi dovrà essere assorbita solo una
minima parte riuscirà a trovare quella
via di fuga e potrà essere osservata dai
nostri sistemi di misura dai nostri
spettroscopi ma perché sono così
interessanti i corpi neri
beh perché i corpi neri emettono
radiazione elettromagnetica in una
maniera molto particolare
potremmo dire unica unica nel senso che
il modo in cui emettono radiazione non
dipende da che cos'è il corpo nero la
fornace di cui ho parlato prima è solo
un esempio di corpo nero anche il gas
che si trova intorno alle stelle
lo strato più superficiale di gas di una
stella è un'ottima approssimazione di
corpo nero assorbe la radiazione che
arriva dal nucleare lari e mette in
funzione della propria temperatura che è
molto molto più bassa del nucleo di una
stella può essere tranquillamente a 10
milioni di gradi centigradi mentre la
superficie della stella di solito a
qualcosa intorno ai 6.000 7.000 gradi
quindi una differenza notevole
un altro esempio di corpo nero è
l'universo stesso universo è un corpo
nero perché tutta la radiazione prodotta
al suo interno deve per forza rimanere
al suo interno dove potrebbe andare non
c'è un altrove dove scappare ma come
emette un corpo nero qui alla lavagna ho
riportato il tipico profilo di emissione
la sede l'ex è la frequenza la frequenza
che stiamo prendendo in considerazione
l'asse delle y è la potenza è messa cioè
la quantità di energia è messa al
secondo a quella particolare frequenza
vedete che ha un andamento molto
caratteristico si parte da zero a
frequenza 0 non sia emissione poi sia
una crescita una crescita che è
parabolica cioè è proporzionale al
quadrato della frequenza si raggiunge un
valore massimo e poi si diminuisce la
potenza è messa diminuisce in modo
esponenziale quindi molto molto
rapidamente ciò che è straordinario dei
corpi neri è che non importa come è
fatto corpo nero di cosa è fatto che
forma tutti i corpi neri e mettono in
questo modo l'unico fattore
discriminante è la temperatura
quindi se io prendo un due corpi neri
che non hanno assolutamente nulla in
comune tipo la superficie di una stella
e una fornace mali di porto alla stessa
temperatura la loro missione è identica
sarà completamente indistinguibile
ma c'è di più studiano di corpi neri
sono state trovate due importanti leggi
empiriche cioè derivate unicamente dai
dati sperimentali leggi che non hanno
una giustificazione teorica come
quantomeno non ce l'avevano prima di
essere state descritte da blanc e sono
le leggi di bienne e di stephen la legge
di vn stabilisce che la sua equens a
alla quale sia il massimo dell'emissione
è proporzionale alla temperatura del
corpo nero naturalmente a temperatura
espressa intelvi non in gradi centigradi
quindi se io raddoppio la temperatura
del mio corpo nero la frequenza alla
quale o al massimo di emissione
raddoppia e triplica la temperatura la
frequenza triplica la legge di stefano
invece riguarda l'area sottesa dalla
curva cioè la radianza totale la
quantità totale di energia è messa al
secondo dal corpo nero su tutte le
frequenze
ecco la legge di stefano osserva che la
radianza è proporzionale alla quarta
potenza della temperatura cioè se il
raddoppio la temperatura la varianza
aumenta di
x 24 x 28 x 2 16 volte se la triplico
aumentera di tre per 39 per 327 per 381
volte quindi cresce molto rapidamente
molto più che la frequenza massima
rispetto alla temperatura ma che c'è un
corpo nero emettere radiazione in questo
specifico modo questo è il problema
la fisica classica o quantomeno la
fisica che c'era alla fine del xix
secolo non era in grado di spiegare
questo particolare tipo di emissione la
migliore approssimazione il migliore
approccio che si era riusciti a trovare
e da quello di reni e jeans la legge di
raimi e jeans è una legge classica segue
l'elettromagnetismo classico ma ha un
problema importante e lo vedete
chiaramente qui dal grafico alle mie
spalle non riflette l'andamento della
dell'emissione del corpo nero
all'inizio ci assomiglia molto vedete
l'andamento è praticamente identico in
effetti è parabolico anche quello della
legge di reni e jeans ma poi abbiamo una
divergenza a frequenze anche
relativamente basse è chiamata
catastrofe ultravioletta nome
incredibilmente altisonante che sta però
a significare che la legge direi di e
jeans tende a crescere
indiscriminatamente cresce continuamente
mentre è evidente che l'emissione di
corpo nero deve raggiungere un massimo e
poi diminuire di nuovo
allora come si fa ad uscire da questo
problema beh su max planck a trovare la
soluzione ma c'è un dilemma a riguardo
la soluzione trovata da blanc pur
funzionando benissimo come vedremo tra
un attimo a un inghippo
la soluzione trovata da planck non è
supportata da nessuna teoria è un'idea
un'intuizione che ha avuto e che
fortunatamente potremmo quasi dire
funziona solo che se alle spalle di
un'intuizione non c'è una solida base
teorica è difficile accettare quella
soluzione è più facile pensare che sia
semplicemente come dicevo
nell'introduzione del video una botta di
fortuna
semplicemente una formula matematica che
fa
miracolosamente tutti i conti ma che
all'atto pratico non è accettabile non è
sopportabile
blanc aveva ben presenti queste
possibili obiezioni alla sua idea lui
stesso non aveva una giustificazione
teorica più che soddisfacente per
spiegare la sua idea ed è per questo che
ha impiegato diversi anni 45 prima di
prendere il coraggio di pubblicare di
rendere pubblico il suo lavoro la sua
intuizione ma questa intuizione qual è
beh nella fisica classica siamo abituati
a trattare alcune grandezze come la
posizione di un oggetto la sua velocità
alla sua energia come delle grandezze
continua una grandezza e continua se il
valore che assume può variare in maniera
continua c'è vuol dire se può assumere
qualunque valore intermedio tra un
valore ha concesso e un valore di
concesso non importa quanto a e b siano
vicini tra di loro vuol dire
parlando ad esempio della radiazione
elettromagnetica perché poi alla fine
stiamo parlando di quella che quando la
radiazione elettromagnetica colpisce la
parete della cavità immaginiamoci di
parlare della fornace ci sono due
estremi
l'onda potrebbe essere completamente
riflessa in tal caso la quantità di
energia ceduta la parete è zero oppure
l'onda potrebbe essere completamente
assorbita e in quel caso la quantità di
energia ceduta la parete è il cento per
cento ma qualunque valore intermedio è
accettabile qualunque valore tra 39 e 40
per cento è accettabile ma anche tra il
39,9 e il 40 per cento tra 39,99 e il 40
per cento per 39,99 9 e il 40 insomma ci
siamo capiti qualunque valore è
accettabile non importa quanto i vostri
due limiti siano vicini tra di loro
tutti i valori intermedi e chi di voi è
un po pratico di numeri reali fa chi
sono gli infiniti sono concessi questo è
quello che pensava la fisica classica ma
blanc dice no secondo clank la quantità
di energia ceduta alla parete non
maria in maniera continua ma in maniera
discreta cioè per pacchettini minimi per
quanti avrebbe detto blanc per fotoni
diremmo noi oggi anche se il termine un
po più po più moderno rispetto al 1900
questa idea è tremendamente
rivoluzionaria ma è meno complessa di
quello che pensate infatti pensate a
quando voi andate a comprare una cosa
voi andate a comprare una cosa dovete
pagare il prezzo dell'oggetto che avete
comprato è discreto c'è un limite minimo
un passo minimo che il prezzo
dell'oggetto può avere o costa 3 euro e
99 o costa 4 euro non può costare un
valore intermedio perché non avreste una
moneta per poter pagare quel prezzo 3
euro e 99 95 voi non hanno non potreste
pagarlo perché non avete una moneta la
moneta minima il passo minimo che il
vostro prezzo può assumere è un
centesimo di euro
un centesimo di dollari e se fossimo
negli stati uniti e così via
e così via ogni prezzo varia in maniera
discreta se voi prendete una multa da
150 euro e volete rompere le scatole
alla polizia municipale gli potrete un
sacchetto né con dentro 15.000 monetine
da un centesimo di euro e non potrebbe
portargli una monetina di più perché se
lo facesse stare stai pagando più del
dovuto
ecco per plan che la cosa è esattamente
la stessa
l'onda elettromagnetica colpisce la
parete e cede una quantità di energia
che è un multiplo intero della moneta
minima ma quanto vale questa moneta
minima blanc fece all'assunzione più
semplice di tutte
l'energia del pacchetto minimo è
proporzionale alla frequenza del
dell'onda elettromagnetica molto molto
semplice tramite una costante che lui
chiamò h e che noi oggi chiamiamo
costante di planck obiezione è ovvia
come mai noi non ci accorgiamo di questa
discretizzazione dell'energia
perché quando
chiama prendere il sole non sentiamo
tutti questi pacchetti che ci colpiscono
uno dopo l'altro
perché quando prendiamo uno strumento
più diciamo più risolvente con capacità
di analisi maggiore della nostra pelle
comunque non riusciamo a vedere i
singoli quanti di energia
una possibile soluzione se h fosse molto
molto molto piccolo beh allora noi non
riusciremo a notare questi pacchettini
perché sono troppo piccoli perché sono
talmente piccoli da essere al di sotto
della risoluzione non solo della nostra
pelle ma anche nei più avanzati
strumenti a nostra disposizione è un po
come se noi avessimo una bilancia che
sta pesando il peso di un altissimo
silos pieno di chicchi di riso e poi
stendessimo che si accorgesse che il
riso sta uscendo un chicco alla volta e
non in maniera continua non è possibile
quella bilancia non sarà sicuramente in
grado di una misura così precisa con una
risoluzione così elevata ma perché
l'ipotesi di planck funziona beh
l'approccio di planck alla risoluzione
del problema è lo stesso della fisica
classica della legge di rayleigh e di
jeans per intenderci ma ad un certo
punto si arriva una biforcazione la
fisica classica stabilisce che la
quantità di energia scambiata sia
continua vari in maniera continua di
conseguenza arrivati a quel punto
bisogna utilizzare un operatore che si
chiama integrale un operatore che
appunto fa una sorta di somma continua
su tutte le minuscole quantità di
energia che possono essere scambiate
dall'altra parte invece arrivati allo
stesso punto non possiamo fare un
integrale perché lo scambio di energia
avviene per pacchetti discreti dobbiamo
fare una sommatoria usano un integrale o
usare una sommatoria non è la stessa
cosa e porta a risultati profondamente
differenti infatti calcolando la
sommatoria invece dell'integrale il
risultato finale è questo questa è
l'equazione che rappresenta la potenza è
messa ad una certa frequenza in funzione
della tempo
creatura questa equazione anche solo
guardandola così senza sapere quanto
vale la costante di planck ha già delle
caratteristiche interessanti primo ha la
stessa forma dell'emissione di un corpo
nero
inizia quadrati camente raggiunge un
massimo e poi decade esponenzialmente
perfetto secondo rispetto alla legge
diviene se andate a vedere dove si trova
il massimo di questa funzione vedrete
che la sua posizione è proporzionale
alla temperatura terzo rispetta la legge
di stephen questo un po più difficile da
calcolare perché l'integrale di questa
funzione un pochino call complicato ma
il risultato dello stesso
la potenza totale la radianza è
proporzionale alla quanta potenza della
temperatura
insomma questa equazione rispetta tutto
quello che dovrebbe fare il corpo nero
manca solo una cosa da stabilire qual è
il miglior valore di h qual è il valore
di h che permette di fittare meglio cioè
di far corrispondere meglio questa
equazione con i dati sperimentali
beh andando a cercare il miglior valore
di h quello che permette di far
corrispondere il meglio l'equazione ai
dati sperimentali si osservano due cose
importanti la prima è che accade
veramente molto molto molto molto molto
molto piccolo a caval è infatti 6,6 26
che dieci alla meno 34 già un secondo
vale a dire 0,33 0 6 6 2 6 già ul per
secondo una costante veramente veramente
piccolissima e che in effetti supporta
l'idea che il pacchetto minimo di
energia sia talmente piccolo da non
poter essere misurato nei con la pelle
né con gli strumenti più avanzati almeno
con gli strumenti che c'erano alla fine
del diciannovesimo secolo
la seconda considerazione è la
corrispondenza
dato questo valore di h la
corrispondenza tra l'equazione e i dati
sperimentali è stupefacente veramente
incredibili non sia mai vista
una corrispondenza così netta tra
un'equazione e dei dati sperimentali ma
questa da un certo punto di vista è
anche stato un problema
cosa succede quando trovo una equazione
una formula matematica senza un supporto
teorico che corrisponde perfettamente a
dai dati sperimentali semplice la prima
cosa a cui penso è sono stati fatti
tornare i conti quell'equazione è stata
semplicemente scritta per far tornare i
conti ma non ha una giustificazione da
un punto di vista teorico non ha un
supporto anzi da un punto di vista
teorico non c'è una teoria dietro che la
tenga in piedi una teoria del genere
rischia di finire nel dimenticatoio
molto presto anche se è molto
promettente anche se apparentemente
funziona bene
fortunatamente per plank questo non è
successo
pochi anni più tardi cinque anni più
tardi un tal albert einstein pubblicò un
articolo nel quale utilizzava la teoria
di planck per descrivere un fenomeno
completamente diverso
ma di quale fenomeno sto parlando e di
come è stato affrontato da einstein e di
come einstein ha salvato la teoria di
planck vincendo premio nobel sarà
argomento del prossimo video questo
video infatti finisce qui
ditemi qui sotto nei commenti cosa
pensate di questa serie se mi sta
piacendo
se non vi sta piacendo se volete
EFFETTO FOTOELETTRICO
il fenomeno grazie al quale albert
einstein ha vinto il premio nobel nel
1919 pronti o chiamano l'ho già scritto
sulla lavagnetta
ciao ragazzi io sono marco per gli amici
il cuso e benvenuti alla terza puntata
di once upon a quantum la serie che vi
racconta la storia della meccanica
quantistica quando ancora non era la
meccanica quantistica
ricorderete che nello scorso episodio
avevamo parlato di planck e della sua
intuizione per spiegare il fenomeno
della radiazione di corpo nero ma
avevamo anche detto che tale intuizione
era stata accettata con una certa
diffidenza dalla comunità scientifica
era stata accettata con una certa
diffidenza da planck sé stesso
il motivo è semplice se io o
un'intuizione geniale la quale però
riesce a spiegare anche se benissimo è
un solo fenomeno è facile pensare che
che quella intuizione sia soltanto un
ipotesi ad hoc per far tornare i conti
in quello specifico caso ma una teoria
scientifica deve essere qualcosa di più
generale deve essere qualcosa di più
vasto deve includere anche altri
fenomeni
ed è qui che entra in scena albert
einstein nel 1905 il famoso annus
mirabilis albert einstein pubblica
diversi articoli tra i quali per esempio
c'è quello della relatività ristretta
che apriva tutto quel filone di ricerca
c'era articolo sul moto browniano e c'è
anche l'articolo sull'effetto
fotoelettrico ma che cos'è
l'effetto fotoelettrico si tratta in sé
per sé di un fenomeno molto semplice se
io prendo un pezzo di metallo e lui
lumino con della radiazione
elettromagnetica sotto certe condizioni
dalla superficie del metallo verranno
emessi degli elettroni finito qui il
fenomeno è tutto qui e apparentemente la
fisica classica è in grado di spiegarlo
la radiazione elettromagnetica infatti
trasporta energia all'interno di un
metallo ci sono numerosi elettroni che
sono poco legati ai loro atomi di
origine solo gli elettroni di conduzione
gli elettroni coinvolti nella
riduzione elettrica questi elettroni
hanno una discreta mobilità all'interno
del metallo possono muoversi con una
certa facilità ma la superficie del
metallo per lo è una barriera difficile
da sormontare per superare la barriera
costituita dalla superficie gli
elettroni devono possedere una certa
quantità di energia che dipende dal
metallo e che prende il nome di
potenziale di estrazione
quindi le cose sembrano filare liscia la
radiazione elettromagnetica trasporti
energia la cede agli elettroni se gliene
ce n'è abbastanza da superare il
potenziale di estrazione gli elettroni
saltano fuori ma ma c'è un ma anche se
così a parole sembra possibile spiegare
l'effetto fotoelettrico grazie alla
fisica classica andando fare i conti
precisi si scopre che in realtà non
torna niente
il primo problema è l'esistenza di una
frequenza di soglia vale a dire che se
la radiazione elettromagnetica non ha
una frequenza abbastanza alta superiore
a a una soglia punta una frequenza
minima che dipende dal metallo l'effetto
fotoelettrico non si manifesta questo
non ha motivo di essere per la fisica
classica la radiazione elettromagnetica
trasporta sempre energia e quindi è solo
questione di tempo prima che gli
elettroni acquisiscano abbastanza
energia per poter saltare fuori ma
evidentemente non è così
e a proposito di tempo
il secondo problema è legato alla
intensità della luce
se io prendo una sorgente molto debole e
illuminò la il pezzo di metallo con una
ammettiamo con una frequenza
sufficientemente alta classicamente
parlando io mi aspetterei di dover
osservare un ritardo cioè gli elettroni
si come l'energia classicamente è
contenuta nell intensità luminosa lo
ricevono molta poca energia
alla sorgente quindi dovrebbero
impiegare del tempo per accumulare una
quantità di energia pari o superiore al
potenziale disperazione
facendo i conti si può osservare che per
una sorgente debole ci possono volere
anche diversi secondi anzi anche qualche
minuto prima che gli elettroni prendano
una quantità di energia sufficiente ma
sperimentalmente si osserva che se la
frequenza è abbastanza alta
non importa quanto è debole la sorgente
gli elettroni escono subito l'unica
relazione che si osserva è che se
l'intensità è bassa
il numero di elettroni emesso è piccolo
ne vengono messi pochi ma vengono emessi
subito e veniamo all'ultimo problema
quanta energia hanno questi elettroni
una volta che hanno abbandonato il
metallo beh uno si potrebbe aspettare
hanno una quantità di energia che è pari
all'energia data loro dalla radiazione
elettromagnetica meno quella impiegata
per saltare fuori cioè meno il
potenziale di estrazione bene ma allora
perché questi elettroni hanno un'energia
che sembra avere una relazione lineare
con la frequenza della radiazione
elettromagnetica
nulla di tutto questo classicamente ha
un senso ma einstein decide di mettere
alla prova l'ipotesi di planck secondo
la quale la radiazione elettromagnetica
va considerata come uno sciame di
particelle uno sciame di quanti di
pacchetti di energia
ognuno dei quali possiede un'energia
pari alla frequenza della radiazione
elettromagnetica moltiplicata per la
costante di planck sfruttando l'ipotesi
di planck l'esistenza di una frequenza
di soglia è perfettamente spiegabile è
perfettamente logica se gli elettroni
per poter saltare fuori dal metallo
devono ricevere una quantità di energia
pari almeno al potenziale di estrazione
che viene indicato con la lettera dai
caf i maiuscola
allora la luce estrarrà gli elettroni
dal metallo solo se questi foto scusate
se questi quanti di luce non possiamo
ancora chiamare i fotoni siamo nel 1905
se questi quanti di luce hanno una
quantità di energia pari almeno al
potenziale di estrazione quindi ci sarà
una frequenza tale per cui l'energia del
quanto è uguale al potenziale di
estrazione e tale frequenza è
semplicemente il potenziale di
astrazione diviso per la costante di
planck anche il problema dell'intensità
in realtà è facilissimo da spiegare una
sorgente debole è solo una sorgente che
emette pochi quanti di energia al
secondo ma anche se sono pochi
ognuno di loro se la frequenza è
abbastanza alta è in grado di estrarre
un elettrone colpiscono la superficie
del metallo ed estraggono il logo i love
elettroni la differenza rispetto a una
sorgente più intensa e che se vengono
emessi meno quanti e ognuno di loro può
estrarre al massimo un elettrone il
numero di elettroni e messi sarà più
basso e infine l'energia residua degli
elettroni
beh banale l'energia residua degli
elettroni è l'energia data loro dalla
radiazione elettromagnetica cioè h per
lo meno l'energia necessaria per saltare
fuori
sì ed ecco pronta la relazione lineare
tra l'energia residua e la frequenza
della radiazione di cui abbiamo parlato
prima
insomma come avete visto albert einstein
non ha dovuto fare calcoli assurdi per
arrivare alla spiegazione dell'effetto
fotoelettrico a differenza della volta
scorsa qui vi ho fatto vedere tutti i
conti e avete visto che al massimo
abbiamo avuto una divisione una
sottrazione conti semplicissimi una
spiegazione molto semplice ma questa
spiegazione è valsa un nobel
certo che è valsa un nobel perché albert
einstein punto vendo si sforzare
matematicamente molto poco ha dimostrato
che l'ipotesi di planck non è un'ipotesi
ad hoc per far tornare i conti della
radiazione del corpo né
è un'ipotesi che quanto meno funziona in
un altro fenomeno di natura diversa e da
lì ad alcuni anni verranno trovati altri
fenomeni verranno fatti altri
esperimenti che proveranno questa natura
con bus colare della luce quindi albert
einstein ha avuto il merito di iniziare
tutto questo ha avuto il merito di dare
la prima conferma a un'ipotesi che
avrebbe rivoluzionato il nostro concetto
di fisica ci sarà un altro fenomeno
molto importante perché confermerà la
natura corpuscolare della luce ma sarà
successivo al nobel di einstein e ne
parleremo tra un paio di video il
contributo di einstein alla partenza
della meccanica quantistica però non è
finito qui un paio di anni dopo ci sarà
un altro contributo molto importante ma
se la storia ha dovuto aspettare due
anni dopo l'annus mirabilis voi dovrete
aspettare il prossimo video perché
questa puntata di once upon a quantum
finisce qui io vi ringrazio per la
visualizzazione e mi raccomando siate
curiosi la fisica è là dove non ve
l'aspettate
LA CAPACITA' TERMICA di UN METALLO
lo sapevate che anche einstein ha avuto
bisogno di aiuto ciao ragazzi io sono
marco per gli amici il cuso e benvenuti
alla quarta puntata di once upon a
quantum la serie che vi racconta la
storia della meccanica quantistica
quando ancora non era la meccanica
quantistica
oggi parliamo di capacità termica chi di
voi ha fatto il liceo lo sta facendo e
ha già fatto termodinamica sapeva che la
capacità termica è una classica domanda
fatta dai professori durante le
interrogazioni ma che cos'è la
definzione di capacità termica recita
così quantità di calore necessaria per
aumentare di un grado centigrado o o un
kevin tanto la stessa cosa
la temperatura di una sostanza poi
possiamo essere un po più precisi e
parlare di capacità termica specifica
cioè la quantità di calore necessaria
per aumentare di un grado centigrado o
un kelvin la temperatura di una unità di
massa della sostanza in questione se
l'unità di massa che scegliamo è il g
parleremo di capacità termica specifica
se invece vogliamo fare come i chimici
parlare di moli parleremo di capacità
termica molare se non sapete che cos'è
una mole vi consiglio di andarlo a
chiedere a un chimico quindi andate sul
canale di giuseppe la chimica per tutti
e chiedete a lui perché è così
interessante la capacità termica
soprattutto per quello che riguarda lo
scopo di questo video cioè raccontarvi
la storia della meccanica quantistica
beh nel 1819 i due scienziati francesi
guillaume ept fece un osservazione
interessante la capacità termica delle
varie sostanze è molto diversa dipende
dalla sostanza che stiamo considerando
ma esiste una sottoclasse di sostanze
per cui la capacità termica molare è
sempre la stessa indipendentemente dalla
natura chimica della sostanza stessa
sto parlando dei solidi
un solido è una sostanza in cui di atomi
con le molecole sono legati tra di loro
con forze sufficientemente intense da
impedire loro di vagabondare in giro per
il colpo in un solido cristallino in più
gli atomi le molecole sono disposti in
maniera ordinata cioè formano una
struttura di base che viene poi ripetuta
in maniera indefinita all'interno del
solido stesso creando una struttura
complessiva molto regolare d'onore petit
osservarono che a temperatura ambiente
la capacità termica molare di tutti i
solidi cristallini è all'incirca
identica e vale 6 calorie per mole per
kelly vuol dire che se io voglio
aumentare di un kelvin la temperatura di
una mole di qualunque solido cristallino
un metallo tipo l'alluminio o il ferro
un sale tipo cloruro di sodio
io devo fornire una quantità di energia
pari a 6 calorie bullone petit provarono
naturalmente a giustificare questa
osservazione è il loro approccio fu il
seguente avrete sicuramente sentito dire
che gli atomi di un solido e vero non
possono vagabondare in giro come di pare
piace ma non sono fermi vibrano
oscillano intorno a una posizione di
equilibrio
ecco due giorni pt allora hanno
approfittato di un famoso principio
della meccanica statistica noto come
principio di eco e partizioni e
dell'energia
senza entrare troppo nei dettagli il
principio di equiparazione dell'energia
ci dice che l'energia di un oggetto che
vibra può essere scritta come la
costante di bolzan moltiplicata per la
temperatura dell'oggetto moltiplicato
per il numero di oggetti moltiplicato
per il numero di direzioni in cui
l'oggetto può rivelare gli atomi in un
cristallo possono vibrare a sinistra a
destra su e giù avanti e indietro e
quindi possono muoversi in tutte e tre
le direzioni per cui l'energia secondo
di loro effettiva scritta come n0 il
numero di avogadro il numero di atomi
presenti in una mole per la costante di
board ma per la temperatura per tre se
questa è l'energia del cristallo
da qui si può derivare il fatto che la
sua capacità termica morale è circa pari
a 6 calorie per mole per kelvin la legge
dei blog petit però funziona bene solo a
temperatura ambiente o in un intorno di
temperatura ambiente cioè 300 kelly a
temperature più basse la capacità
termica diminuisce è questo l'approccio
di lunghe petit non lo tiene in
considerazione in particolare si osserva
che a temperature molto basse della
capacità termica diminuisce con il cubo
della temperatura cioè se io di mezzo la
temperatura dell'oggetto la sua capacità
termica diminuisce di otto volte ed è
qui che entra in scena albert einstein
nel 1907 einstein prova a dire la sua
sull'argomento e per farlo riprende
l'idea che aveva avuto planck nel 1900
per spiegare la radiazione di corpo nero
tornate via vedere il video a riguardo
utilizzando insomma l'idea che le
oscillazioni degli atomi siano in realtà
quantizzate einstein deriva un'equazione
che è molto diversa da quella di duhon
ept e funziona decisamente meglio ciò
che è interessante dell'approccio di
essen e che lui guarda allo sci l'azione
degli atomi come a qualcosa di discreto
le frequenze disponibili sono solo
alcune sono solo alcuni valori ben
definiti a temperatura ambiente questi
valori si assottigliano si avvicinano
moltissimo gli uni agli altri e quindi
all'atto pratico è inutile continuare a
considerarle come effettivamente
discrete l'approccio di hugh laurie
petit è molto più semplice e porta conti
molto più facili che però valgono solo
temperatura ambiente l'equazione di
einstein a temperatura ambiente dallo
stesso numero dell'equazione di duhon
ept mal equazione di einstein a un
problema a bassa temperatura infatti
l'equazione di einstein non ha
quell'andamento come ti alla terza
potenza che abbiamo sperimentalmente
osservato è che vi ho mostrato nel
grafico di prima come facciamo a uscirne
allora sarà peter de bahia trovare il
bandolo della matassa e il suo approccio
in realtà è molto ragionevole anche se
poi porta acconti complicati in pratica
si ad un ipt che einstein anno si
considerato gli atomi come oggetti
oscillanti come oscillatori armonici ma
anno per semplicità trascurato le
interazioni tra gli atomi ossia hanno
considerato ogni atomo come un
oscillatore armonico indipendente quando
è molto ragionevole pensare che il moto
di un atomo influenze in moto dell'atomo
vicino o degli atomi vicini o anche
degli altri non molto vicini
ecco qui sta la differenza del calcolo
di debba e rispetto a quello di einstein
l'approccio è lo stesso approccio
quantistico ma the bike iene in
considerazione le interazioni tra gli
atomi il risultato che ottiene è
decisamente un po più complicato persino
rispetto a quello di einstein ma questa
legge permette di derivare una capacità
termica molare che ha un andamento
perfettamente coincidente ai dati
sperimentali
se volete ve la faccio vedere sul libro
ecco e e spese al fuoco è questa qui
cioè non avevo voglia di scrivere la
tutta quanta dai in questa formula
compare un parametro indicato con la
lettera greca età maiuscola
questa qui questo parametro si chiama
temperatura di dubai e dipende dal
solido cristallino che stiamo
considerando cioè questo si dipende
dalla natura chimica del solido
cristallino
o meglio dipende dalla elasticità delle
interazioni
insomma la temperatura di de bahia è un
indice della elasticità interna del
cristallo quindi anche alla capacità
termica dei solidi cristallini va
spiegata tramite la meccanica
quantistica questo video possiamo
considerarlo finito qui nella prossima
puntata parleremo di uno dei padri
fondatori della cosiddetta scuola di
coppito
della meccanica quantistica parleremo di
niels bohr io vi ringrazio per la
visualizzazione ci vediamo al prossimo
video e mi raccomando siate curiosi la
fisica e là dove non ve lo aspettate
L'atomo di Bohr
devi dirlo bene devi dirlo bene devi
dirlo bene perché sennò ti chiudono il
canale niels bohr
ciao ragazzi io sono marco per gli amici
il culto e benvenuti al quinto episodio
di once upon a quanto la serie che li
racconta la storia della meccanica
quantistica quando ancora non era la
meccanica quantistica
sapete che il concetto di ato ma è
cambiato molto nel corso dei secoli
partendo da quella particella elementare
e indivisibile da cui appunto il nome
atomo di democrito fino al complesso
sistema di orbitali livelli energetici
nucleari il modello a goccia numeri
magici che l'atomo come lo vediamo oggi
se l'interesse a una carrellata di tutti
i modelli atomici
vi ricordo che virtus il dottor sede rey
e il professor lele avevano dedicato un
video per il progetto metamorfosi
proprio questo argomento ma noi oggi ci
concentriamo su uno solo di questi
modelli gli studi di rate al fondo e lo
hanno portato alla formulazione di un
modello dell'atomo chiamato modello
planetario si tratta semplicemente di un
sistema in cui il nucleo si trova al
centro come se fosse il sole di un
sistema solare e gli elettroni come
tanti piccoli pianeti gli girano intorno
si tratta di una rappresentazione così
iconica del concetto di atomo che quando
pensate un atomo pensate a qualcosa del
genere ma d'altronde basta guardare il
logo di questo canale
questo modello in linea di principio
potrebbe anche funzionare perché la
forza di attrazione colombiana cioè la
forza che si esercita tra due cariche
elettriche in questo caso di segno
opposto quindi attrattiva ha
caratteristiche molto simili con la
forza di gravità
almeno nell'accezione è data da isaac
newton
queste due forze entrambe permettono
orbite stabili di tipo circolare o
ellittico cioè per tutto simili a quelle
dei pianeti intorno al sole
purtroppo però questo modello almeno due
problemi il primo è un contrasto con le
equazioni di
maxwell le equazioni di mazzoli infatti
stabiliscono che quando una particella
carica viene accelerata deve dissipare
parte della sua energia sotto forma di
radiazione elettromagnetica quindi il
nostro elettroni che gira intorno al
nucleo prenderà progressivamente la sua
energia producendo appunto radiazione
elettromagnetica
a questo punto occorre fare una
precisazione doverosa quando un fisico
parla di accelerazione non intende solo
la variazione del numero letto sul
tachimetro dell'automobile
non dobbiamo dimenticare infatti che la
velocità è un vettore e quindi viene
definita non solo dal suo modulo dalla
sua intensità dal numero letto sul
tachimetro ma anche dalla direzione che
è la retta immaginaria lungo la quale ci
stiamo muovendo e il verso che
rappresenta in che direzione purtroppo
l'italiano confonde queste due parole in
che direzione la stiamo seguendo
quando nel linguaggio di tutti i giorni
parliamo della velocità di un'automobile
sotto intendiamo che la direzione è
quella della strada che stiamo
percorrendo è il verso è quello della
carreggiata sulla quale ci troviamo
sempre che non stiamo viaggiando
contromano
naturalmente quindi per accelerazione si
intende una qualunque variazione del
vettore velocità in termini di modulo ma
anche in termini di direzione come in
questo caso o eventualmente anche
diverso quando un corpo si muove su una
traiettoria circolare mantenendo
costante il modulo della sua velocità
un tipo di movimento che viene chiamato
moto circolare uniforme la velocità in
realtà cambia in continuazione direzione
e quindi il corpo è sottoposto ad una
continua accelerazione
pertanto se il corpo in questione è un
elettrone in orbita intorno a un nucleo
l'elettrone perderà energia per colpa di
questa accelerazione o almeno questo è
quello che dicono le equazioni di
maxwell e questo è già un grave
perché se l'elettrone perde energia la
perde a scapito della sua energia
cinetica e quindi a scapito della sua
velocità ma se perde velocità si
sposterà su un'orbita più bassa più
vicina al nucleo e quindi rapidamente
prima o poi spila leggera fino a
precipitare nel nucleo e se facciamo i
conti troveremo che non ci vogliono
centinaia di miliardi di anni affinché
questo succeda ci vogliono frazioni
veramente microscopiche di secondo
e questo ovviamente è contrario a quello
che osserviamo sperimentalmente ossia
che gli atomi sono tutto sommato stabilì
un atomo di idrogeno il più semplice
possibile un protone un elettrone e
tutto sommato stabile per tempi
lunghissimi ma non secondo le equazioni
di maxwell e dov'è l'inghippo allora
questo però non è l'unico problema
ammettiamo per un momento che l'orbita
l'elettrone sia stabile cosa succede se
noi diamo energia all'elettrone be
inevitabilmente la sua energia cinetica
aumenterà e quindi lui si sposterà su
un'orbita più esterna più lontana dal
nucleo ma se io invece di una certa
qualità
xd energia viene lessi un po di più o un
po di meno io mi aspetterei che
l'elettrone la ricevesse la assorbisse
si spostasse su un'orbita un po più
esterna di prima un po meno esterna di
prima mi aspetterei insomma che
l'elettrone fosse in grado di assorbire
una qualunque quantità di energia e ceo
questa energia gli era do tramite
radiazione elettromagnetica
questo significa che lettore dovrebbe
assorbire magari non al cento per cento
ma dovrebbe assorbire un po tutte le
lunghezze d'onda e invece non è così
se poi diamo un gas molto rarefatto a
bassa densità cioè un sistema in cui
posso considerare gli atomi come
sostanzialmente indipendenti gli uni
dagli altri e ci faccio passare della
radiazione elettromagnetica in mezzo
scoprirò che gli atomi assorbono solo
alcuni
lunghezze d'onda molto specifiche
talmente specifiche che io guardando
quali vengono assorbite posso capire la
natura chimica di quel lato ma si tratta
di una tecnica spettroscopica molto
utilizzata per studiare la composizione
di nubi di gas lontane centinaia e
migliaia di anni luce da noi senza
naturalmente poterle campionare
direttamente ma questa in contrasto con
quello che abbiamo detto prima
vuol dire che gli elettori possano
assorbire solo alcune lunghezze d'onda
cioè alcune frequenze cioè soltanto
alcune energie
come si spiega questa cosa ed è a questo
punto siamo nel 1913 che niels bohr dice
la sua
relativamente a questo problema ma è uno
dei padri fondatori della meccanica
quantistica ma anche di quella scuola di
copenaghen di cui mi avete sentito
parlare in alcuni video ball formula
alcuni postulati il primo di questi
stabilisce che gli elettroni si muovono
di subite circolari con il nucleo al 100
e fin qui non c'è niente di male le
orbite circolari sono perfettamente
consentite dalla legge di colonna in un
altro postulato bor introduce una
quantizzazione ormai dovremmo averci
fatto la mano abbiamo visto planck
introdurre la quantizzazione nella
quantità di energia che l'onda
elettromagnetica può scambiare con la
materia einstein poi l'ha usata per
l'effetto fotoelettrico poi sempre
hanstein con the baiano quantizzato le
oscillazioni del reticolo cristallino
quindi niente di strano se board decide
di quantizzare il momento della quantità
di moto angolare il momento della
quantità di moto angolare è una
grandezza che noi possiamo associare a
qualunque oggetto che si muova di moto
circolare quindi per esempio l'elettrone
intorno al al dubbio
ecco bon stabilisce che il momento della
quantità di moto angolare dell'elettrone
può essere solo un
multiplo intero di una unità di base che
viene indicata con accatagliato
accatagliato è la costante di planck è
diviso per due p greca
niente di chè proprio modo per
compattare un pochino le cose con questo
vuole dire che l'elettrone non può
trovarsi su un'orbita qualunque ma solo
su quelle orbite che rispettano questa
condizione che poi si traduce in una
condizione sullo raggio di questo tipo
questa quali poi portata alla lavagna
questa quantizzazione comincia a
spiegare il perché delle bande di
assorbimento infatti un elettrone
assorbe energia elettromagnetica solo
sequestra gli permette di saltare da un
orbita consentita ha un'orbita
consentita
quindi non vanno bene tutte le lunghezze
d'onda cioè tutte le frequenze cioè
tutte le energie dei quanti di luce solo
quelle corrispondenti alla struttura
delle orbite permesse verranno assorbite
il postulato più strano chebor formula è
quello relativo alla stabilità
dell'orbita abbiamo visto che le
equazioni di max stabiliscono che una
particella carica che si muova di moto
circolare delle perdere energia
ecco bon stabilisce che quando
l'elettrone si trova su un'orbita
consentita non emette nessuna radiazione
elettromagnetica cioè per lui questa
conseguenza delle equazioni di maxwell
non vale questo effettivamente è una
cosa piuttosto azzardata da dire ma
stiamo anche parlando di un modello che
verrà scandinavo di via circa una
quindicina d'anni o giù di lì dopo che
verrà introdotta all'equazione di
shading quindi per il momento
teniamocelo così va in realtà il modello
di ball da solo non basta a spiegare
tutte le bande di assorbimento ma
qualche anno più tardi sommerfeld
modificherà il modello di bor
introducendo sia orbite di tipo
elettrico oltre a quelle circolari sia
una correzione relativistica però
considerate sempre che questo modello
verrà abbandonato
oggigiorno sappiamo che gli elettroni
non si muovono su orbite fisse ma è
nella visione ad orbitali il lavoro di
deboli qualche anno più tardi avrebbe
dato qualche giustificazione in più alla
quantizzazione del momento della
quantità di moto angolare introdotto da
board ma del lavoro di deboli e anche di
altre conseguenze del suo lavoro
parleremo tra due video infatti il
prossimo video sarà dedicato alla prova
incontrovertibile della natura copu
scolari della luce
parleremo infatti di compton e
dell'effetto che porta il suo nome
questo video finisce qui io vi ringrazio
per la visualizzazione e mi raccomando
siate curiosi la fisica e là dove non ve
l'aspettate
L'effetto Compton
come dite
non siete ancora convinti che la luce
sia costituita la particelle ma come
devo fare
ciao ragazzi io sono marco per gli amici
il cus e benvenuti al sesto episodio di
once upon a quantum la serie che vi
racconta la storia della meccanica
quantistica quando ancora non era la
meccanica quantistica
cosa rende una teoria scientifica
migliore di un'altra teoria scientifica
bella domanda meriterebbe probabilmente
un video a parte ma sicuramente la
capacità di spiegare un fenomeno che
l'altra teoria ritiene del tutto
impossibile è un bel punto a favore
questo è quello che è successo con
l'effetto compton che può essere
considerata la prova definitiva della
natura contu scolare della luce nel 1923
corto non compie un esperimento
fondamentale nella dimostrazione della
natura corpuscolari della luce si tratta
di un esperimento piuttosto simile a
quello che errata il fondo aveva usato
per introdurre il modello planetario
dell'atomo quello di cui abbiamo parlato
nello scorso video ricordate si tratta
come nell'esperimento di rate di un
esperimento di diffusione con la
differenza che writer ford utilizzava le
particelle alfa come proiettile mentre
invece compton utilizza i raggi i raggi
ics vengono fatti incidere su un
bersaglio contro nave l'ho usato un
bersaglio di grafite ma dimostrerà anche
che il materiale del tutto ininfluente e
vengono diffusi cioè la loro direzione
cambia e contano è andata a guardare
come erano composti i raggi diffusi
facendo una scoperta straordinaria
quello che contano osservò fu che i
raggi diffusi non sono costituiti solo
da raggi ics con la stessa lunghezza
d'onda di quelle originali come ci si
potrebbe aspettare dalla normale dalla
classica teoria della diffusione ma ci
sono anche dei raggi ics o comunque
della radiazione elettromagnetica con
una lunghezza d'onda maggiore più lunga
spostata o citata rispetto a quella
originale di una quantità
prenderà il nome di shift compton lo
chef compton ha una caratteristica molto
particolare
dipende dall angolo sotto il quale lo
andiamo ad osservare cioè cambia in
funzione di quanto è stato diffuso il
raggio hicks incidente ma non dipende da
nient'altro non dipende dal materiale
usato come bersaglio non dipende dalla
lunghezza d'onda del raggio hicks
incidente e questa forse è la
caratteristica più straordinaria come si
fa a spiegare questo fenomeno quando la
teoria classica dello scattering non
prevede una variazione della lunghezza
d'onda compton ed è buy riprendono
l'idea della quantizzazione dell'energia
introdotta da planck per spiegare questo
fenomeno come se fosse l'urto tra due
pallini di un miliardo la particella
incidente chiamiamola pure fotone
colpisce un elettrone libero presente
nel materiale e nei conduttori ce ne
sono di più ma in tutti i materiali ci
sono le elettroniche possono essere
considerati come liberi e le due
particelle schizzano via in direzioni
differenti ma perché la lunghezza d'onda
di questo fotone diffuso cambia la
ragione va ricercata in questa equazione
che rappresenta l'energia di una
particella in moto a velocità
relativistiche questa equazione è quella
da cui deriva la famosa è uguale
emmeciquadro che conoscono tutti
il momento di una particella può essere
visto come la capacità di una particella
di trasferire la propria energia
cinetica ad un altra particella ferma
per una particella normale dotata di
massa il momento è definito
semplicemente come la sua massa per la
sua velocità ma quando le velocità si
fanno relativistiche e quando
soprattutto la particella in questione è
un fotone le cose cambiano
significativamente il fotone infatti non
può avere una massa se il fotone rs
massa il fatto di viaggiare alla
velocità della luce
significherebbe che la sua massa tende
all'infinito
quindi dobbiamo per forza di cose
togliere di mezzo il termine con la
massa quello che ci rimane ci permette
di calcolare quanto vale il momento di
questo fotone il momento infatti non è
nient'altro se non l'energia del fotone
diviso la velocità della luce ma
l'energia del fotone secondo blanc è la
costante di planck h moltiplicata per la
frequenza del fotone è quindi il momento
è a kalou divisa c oppure se preferite
esprimere usando la lunghezza d'onda è
semplicemente la costante di planck
diviso la lunghezza d'onda del fotone a
questo punto i giochi sono fatti perché
basta semplicemente applicare la
meccanica classica
questa è un urto 32 particelle è un
mutuo tra due palline di un biliardo
siccome però il fotone che schizza via a
un momento minore rispetto a quello
iniziale avere un momento minore
significa avere una lunghezza d'onda
maggiore ed ecco spiegato lo shift
compton
paradossalmente la cosa più complicata
da spiegare è perché tra i raggi diffusi
ci sono ancora raggi con la lunghezza
d'onda originaria questo classicamente
ha spiegato tramite lo scattering
rayleigh che peraltro è lo stesso
fenomeno che provoca il colore azzurro
del cielo e ne avevo parlato in un video
un po di tempo fa ma non possiamo
utilizzare due teorie completamente
diverse solo perché una spiega bene un
fenomeno è una spiega bene lato dobbiamo
trovare un modo per usare solo la nuova
teoria per spiegare anche questo
fenomeno losche 3 in re di è
difficilmente adattabile alla nuova
teoria nel senso che è un'onda
elettromagnetica che colpendo un
elettrone legato al suo nucleo lo fa
oscillare alla stessa frequenza dell'ora
incidente oscillando per l'equazione di
maxwell produrrà della radiazione
elettromagnetica con la stessa frequenza
e quindi con la stessa lunghezza d'onda
della radiazione incidente ma non
possiamo usare questa teoria noi stiamo
cercando di spiegare il comportamento
della luce come se fosse costituita da
particelle quindi dobbiamo cambiare
punto di vista lo scattering compton è
dovuto secondo compton ed è buy al lutto
tra un fotone e un elettrone libero cioè
un elettrone che può essere spostato dal
fotone a causa dell'impatto
cosa succede se invece il fotone
colpisce un elettrone legato un
elettrone attaccato al suo nucleo
beh succede che che non si sposta niente
quando il fotone colpisce questo
elettrone legato non gli fa niente cioè
l'elettrone rimane legato perché è
attaccato al suo nucleo e quindi
l'intero atomo reagisce come se fosse un
unico enorme oggetto ma un atto ma una
massa decine di migliaia di volte
superiore a quella di un elettrone di
conseguenza quando il fotone lo colpisce
rimbalza su di essa senza muoverlo senza
trasferirli praticamente niente del suo
momento è la stessa cosa che succede
quando una pallina da tennis rimbalza
per terra dovrei applicare tutte le
regole di prima ma la terra è talmente
più massiccia della pallina da tennis
che posso tranquillamente fare
l'approssimazione che la terra non si
muova e la pallina mantenga tutto il suo
momento originaria ecco è esattamente
quello che succede al fotone trattiene
tutto il suo momento
di conseguenza la sua lunghezza d'onda
non cambia ecco spiegate sia la
lunghezza d'onda spostata c'è lo shift
conto che la lunghezza d'onda non
spostata cioè quello che classicamente
avrei definito scattering rail e bene
ragazzi ormai siamo quasi arrivati alla
fine siamo nel 1923
ormai la meccanica quantistica scappa
vendendo piede e presto avrà il suo
formalismo ma anche di lei solo un
passaggio
oggi abbiamo visto che la luce
classicamente descritta come un'onda va
descritta come uno sciame di particelle
almeno in certe condizioni e nel
prossimo video che troviamo il contrario
deboli infatti con la sua tesi di
dottorato mostrerà che anche le
particelle sotto certe condizioni
possono mostrare un natura ondulatoria e
questo creerà il famoso problema
del dualismo onda corpuscolo e un sacco
di altri problemi di interpretazione che
ci portiamo dietro
ancora adesso ma ormai arrivato il
momento di salutarci vi ringrazia per la
visualizzazione e mi raccomando siate
curiosi la fisica e là dove non ve lo
aspettate
Le onde di De Broglie e la doppia fenditura